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Leggende Olimpiche

Giampiero Vigorito in “Leggende Olimpiche” racconta 100 storie di atleti che non si sono fermati a gareggiare solo alle Olimpiadi, ma hanno portato lo scontro anche fuori le arene, facendo della propria vita l’allenamento più importante.
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Tra Sport e Destino

Il Destino è un beffardo ed intricato sistema di casualità e mistero che spinge a domandarsi “E se…?”, cercando di trovare una risposta che, a volte, rischia di sfociare in elucubrazioni fin troppo fantasiose.

Le Olimpiadi sono un grandissimo contenitore di “E se…?”: un evento in cui il Destino si fonde con l’immenso talento di ogni singolo atleta che, non solo gareggia per poter sentire il proprio nome scandito a gran voce dagli altoparlanti, ma per combattere i propri demoni, per una sete personale di vittoria che supera il conto sul proprio palmarès.
Sono questi i veri Atleti con la A maiuscola, coloro che sono entrati nella storia anche senza essersi fregiati di tanti ori e che danno vita a vere e proprie leggende olimpiche.

È proprio con questo spirito che Giampiero Vigorito ci conduce nel suo “Leggende Olimpiche. I 100 momenti cruciali che hanno infiammato i giochi olimpici”, testo che, con delicata dovizia di particolari, permette al lettore di scorgere per qualche pagina la vita e le imprese di atleti olimpionici.

Non è un semplice elogio di atleti e delle loro vittorie ma un tentativo di dimostrare come oltre alle vite passate tra allenamenti e sacrifici, si celano anche motivi più profondi di gareggiare e vite personali degne delle più famose rockstars.

Tra campioni e leggende olimpiche

Si passa così da atleti del calibro di Roger Federer a Nadia Comaneci, con i loro punti forti e le loro debolezze che, anche se per pochi istanti, li fanno tornare semplici “umani” e non semidei che sfiorano le vette della perfezione atletica.

Tra queste pagine emergono anche le storie, più o meno conosciute, di atleti che forse al grande pubblico possono sembrare meno famosi, ma non per questo languono di momenti al cardiopalma ed eventi catartici.

È l’esempio di Greg Louganis tuffatore americano che, durante tutta la sua straordinaria carriera, non ha mai smesso di combattere e tentare di tenere a bada i suoi demoni. E così, nelle pagine a lui dedicate, il tuffatore si trasforma in un moderno Ercole, pressato da timori costanti e dall’onnipresente occhio critico, soprattutto americano, che in lui, adottato di origini hawaiane e con un passato di problemi mentali, non riusciva a trovare una precisa etichetta da affibbiargli.

Ma così come Greg è riuscito a trovare il suo momento di riscatto e di crescita sul trampolino da 10 metri, similmente Novella Calligaris ha saputo portate il nuoto italiano sul tetto del mondo in un momento di profonda tragedia per lo sport, successivamente al disastro aereo di Brema del 28 gennaio 1966. È proprio lei che, raccogliendo le macerie e le lacrime di uno sport segnato così in profondità, è riuscita, una bracciata alla volta, a portare nuovo lustro senza mai dimenticarsi delle sue origini.

Ma l’autore sottolinea, più e più volte, come un atleta non deve per forza vincere medaglie su medaglie per poter essere annoverato tra le leggende olimpiche; a volte è solo necessario il proprio spirito sportivo e la tenacia di portare avanti un messaggio in cui si crede.

È l’esempio di Steve Prefontaine, runner che, nonostante non abbia mai vinto una Olimpiade ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’atletica. Insieme al suo coach Bill Bowerman (futuro fondatore della Nike) ha introdotto un nuovo modo di correre e concepire questo sport, lontano dall’aria rarefatta di sport universitario e traslato in un nuovo ambiente rigonfio di sponsor e folle acclamanti.

Le cento e più lggende olimpiche presentate nel libro trattano di atleti che non potrebbero essere più diversi tra di loro ed è proprio questo che permette a ogni singolo lettore di trovare un’ombra, una piega o un urlo di vittoria in cui potersi ritrovare. Alla fine di tutto, sono uomini e come tali possiedono difetti e pregi che subito si trasformano in benzina per spingerli ad andare avanti contro ogni pronostico e diceria.

Le Olimpiadi si rivelano nuovamente come il grande poema epico moderno che sono: un’unione dei “più buoni e più bravi” che diventano leggende per il loro essere, in fondo, così meravigliosamente comuni.

 

(Leggende Olimpiche di Giampiero Vigorito, Iacobelli Editore, pag.288, euro 28,00)

Giulia Colasante si affaccia al mondo nell'ultimo anno del secolo scorso, in tempo per sentirne raccontare in diretta, abbastanza per rimanerne incuriosita. Giornalista pubblicista, laureata in Filosofia e in Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione, continua a studiare il futuro che attende lei, ma anche un po' tutti gli altri.

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