Search
Close this search box.

Cambiare prospettiva

0-letiziavolpe

Finalmente siamo tornati in zona arancione.
Insieme alla mamma posso raggiungere la mia cartoleria preferita, dove tra gli scaffali, trovo sempre qualcosa che mi attira e che immancabilmente posiziono sulla scrivania tra colori, quaderni e libri.
Entro, saluto sorridendo e cerco le agende del 2021.
Sono già in ritardo di qualche giorno, devo annotare in modo preciso tutti i miei impegni soprattutto quelli sportivi che, a causa di tutte queste restrizioni, cambiano sempre orario e luogo: si fa quel che si può!
Trovata.
Soddisfatta stringo il mio importantissimo prolungamento.

Quest’anno l’agenda che ho scelto ha la copertina azzurra, come il colore degli occhi del mio allenatore preferito!!!
Arrivata a casa, entro in camera e siedo alla scrivania.
Spero di poter riempire queste pagine bianche e di non interrompere tutte le mie attività come lo scorso anno.
Cerco la penna dai colori brillanti e annoto.
Il lunedì e il venerdì ho l’allenamento di atletica.
Devo ricordarmi l’autocertificazione, che solitamente compila la mamma ed io firmo, il tappetino, il frontalino, perché viene presto buio e sulla pista non ci sono le luci; devo indossare anche una maglia chiara per essere più visibile.
Correre mi piace molto.
Mi sento parte di un gruppo, mi dà energia sentire le mie compagne fare il tifo o la coach che mi fa notare che i miei tempi sono migliorati e mi dice: “Sei una locomotiva con il tuo passo arrivi sempre ovunque”.
In questi momenti sono convinta che sia il cromosoma in più che mi fa essere così determinata.
Il martedì ed il giovedì divento una ginnasta: con cerchio e nastro vivo l’inclusione gioiosa in un gruppo di ragazze ritmicamente perfette e slanciate; io non sono certo abile come loro, ma mi aiutano a migliorare e a scoprire le mie capacità.
Io adoro muovermi con la musica e ho buona memoria: ricordo passi e movimenti. Condivido con queste atlete ore impegnative ed allegre; riesco ad affrontare e superare alcune mie paure, come rimanere in equilibrio sull’asse o saltare a piedi uniti da una certa altezza.

Ed ecco che il mercoledì e il sabato ci sono le attività organizzate dagli amici dell’associazione “Viceversa”.
Ragazzi volontari che, avendo conosciuto e partecipato ai giochi organizzati da Special Olympic, credono e trasmettono a noi le certezze e gli obiettivi dello sport unificato, dove noi, con bisogni speciali, giochiamo insieme a chi non ha particolari difficoltà.
Sperimentiamo diversi sport.
Alla fine degli allenamenti ci salutiamo cantando il ritornello della canzone di Gabbani: “…sei tu che mi fai stare bene, quando io sto male e viceversa ...”
Da alcuni anni abbiamo formato una fortissima squadra di pallavolo e andiamo anche in trasferta!!!
Abbiamo partecipato ai giochi nazionali di Special.
Entrare nello stadio che si riempie di colori, di persone che provengono da tutta Italia, di musica, di luci ci fa sentire orgogliosi protagonisti della parte migliore dello sport.
Intorno a noi sbocciano sorrisi, entusiasmo: è un’immensa emozione. In questi momenti siamo atleti al di là dei risultati, del pregiudizio e dello stereotipo.
Capita che giocando si gioisca solo per essere riusciti a lanciare la palla oltre la rete o perché quel ragazzo, che si muove con difficoltà, con un palleggio sorprenda tutti e ci faccia sognare!!

Siamo anche abili nuotatori e da quest’anno parteciperemo a gare in acque aperte, abbiamo comprato la muta, sembriamo tutti dei pinguini.
A me è capitato di essere così concentrata a nuotare di non accorgermi di aver terminato la gara e di continuare ad oltranza: mai mollare!
Tra noi amici ci sono grosse differenze, come tra qualsiasi atleta, spesso sono chiaramente visibili e questo rende i nostri sforzi ancora più esaltanti perché per ognuno la vittoria e le sfide sono su piani e obiettivi diversi.
Ciò che ci accomuna sono i sogni.

La vita ci rende unici, ma lo sport ci riporta ad essere simili, ci fa crescere nel rispetto e nella gratitudine.
Insieme ad altri gruppi sportivi Special, camminando con passo veloce e tenendo il conteggio dei chilometri, abbiamo cercato di percorrere la distanza dalla Terra alla Luna.
Ebbene ce l’abbiamo fatta!!!!
È necessario puntare sempre alla luna perché, mal che vada, riusciamo a camminare tra le stelle!
Lo sport per me è tutto questo.
Chi sarei se non avessi avuto la possibilità di sviluppare la fiducia in me stessa e nelle mie potenzialità? Se non avessi sperimentato la condivisione e la fatica?
Io mi sento uno tsunami di energia vitale.
Non gareggio per vincere, ma per festeggiare sempre con il bicchiere mezzo pieno!

Come dice lo slogan di Special: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.
Il futuro è una sfida per tutti, ma con lo sport ti senti più forte perché non sei solo!
Il mio motto è questo:

Supera
Prova
Osa
Rispetta
Tifa

P.S.: Avrete intuito che questo racconto l’ha scritto mia mamma che mi osserva, mi guida e soprattutto tifa per la mia squadra!!

Sono Letizia Volpe, a gennaio ho compiuto 24 anni. Vivo in Liguria a Villanova d’ Albenga, un paese molto accogliente e da visitare.  Sono nata all’ospedale Gaslini di Genova poiché i miei genitori sapevano che avrei avuto per tutta la vita un compagno che avrebbe affaticato il mio cammino, ho la Sindrome di Down, ed inoltre dovevo subire un’importante operazione. I miei genitori mi hanno sempre spinto ad essere il più possibile autonoma e a fare esperienze in tutti i settori: sport, lavoro e associazioni. Mi piace praticare attività sportive perché mi permettono di incontrare nuovi amici, di tenermi in forma e di mettermi alla prova cercando di non arrendermi, riconoscendo i miei limiti. Nel mio futuro vorrei essere come un aquilone che si diverte a farsi trasportare dalle diverse correnti, con la speranza che il mio filo sia trattenuto da persone che mi amino.

ARTICOLI CORRELATI

Ina Casa

Ina Casa. Una storia di calcio di quartiere

Ina Casa, poi campo Moscarelli, asse tuscolano della periferia romana. Una piccola storia preziosa del calcio romano raccontata in prima persona da un testimone che ha vissuto il campo e il quartiere. Una piccola storia, una di quelle che maturano lontano dai riflettori e dalle prime pagine. Una piccola storia che a noi piace chiamare grande.

Leggi tutto »
Curva Sud Pruzzo

Curva Sud. Goal e braccia al cielo

Gioia, liberazione, adrenalina. Il pallone che gonfia le rete, lo stadio che respira, la Curva Sud che impazzisce. È da questi spalti una volta di cemento freddo che l’emozione mi ha stretto petto e gola quando loro correvano verso di noi sbracciando e urlando. Calcio vero, giocatori veri. Se dopo un goal vi capita di vedere altro, tipo quei balletti oggi un po’ di moda, diffidate dalle imitazioni e ricordate che un altro calcio è possibile.

Leggi tutto »
Mateo Flores

Mateo Flores. Il maratoneta con i mocassini

Nel 1952 lo sconosciuto atleta guatemalteco Mateo Flores, analfabeta e poverissimo, vinse la prestigiosa Maratona di Boston. La sua particolarità? Non potendosi permettere delle scarpe da ginnastica, corse con i mocassini con cui era arrivato negli USA.

Leggi tutto »