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Luigi di Savoia, il Duca che correva in regata

Dall'archivio del Notiziario del Centro Studi Tradizioni Nautiche della Lega Navale, recuperiamo la grande storia di vela di Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi. Una storia di mare e di barche, armate ed amate.
Luigi di Savoia

Ufficiale della Marina Militare, Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, era anche – compatibilmente con i suoi impegni militari – esploratore, alpinista e velista. In tutte queste attività, seppure diverse tra loro, si affermò sempre perché durante la sua vita egli non lasciò nulla al caso. Al ritorno del giro del mondo, dopo ventisei mesi d’imbarco sulla Cristoforo Colombo, scopriva la vela. Nel 1897 acquistava con un americano il 5 tonnellate Anglia, di 14,55 metri. Nello stesso anno faceva costruire in Inghilterra, dal cantiere D. e W. Henderson di Partick (Glasgow), su disegno di George Lennox Watson, Bona, dal nome della figlia del Duca di Genova. Watson aveva progettato il Britannia del Principe di Galles, il futuro Giorgio V, e il Meteor II del kaiser Guglielmo II.

Bona

Varato il 3 giugno 1897, Bona aveva queste caratteristiche: lunghezza fuori tutto 27,25 metri, lunghezza al galleggiamento 23,36, baglio massimo 5,40 immersione 3,60, superficie velica circa 700 metri quadrati. Skipper Edward Sycamore, già al comando di Walkirie III nella Coppa America del 1895, partecipava con successo alle regate in Inghilterra. Il 16 settembre 1898, durante un banchetto allo Swan Hotel di Londra in onore dell’equipaggio del Bona, il Duca degli Abruzzi smentiva la voce di una sua sfida per la Coppa America. Nell’ottobre dello stesso anno vendeva Bona, che nell’ultima stagione di regate aveva vinto quattromila sterline.

Chechette e Fem

Sempre nel 1897 acquistava in Francia Chechette, di una tonnellata di stazza, costruito nel 1894 dal cantiere Bonnin a Lormont, su piani di Guédon di Bordeaux. Era lungo fuori tutto 8 metri, al galleggiamento 5,40, larga 1,80 metri e aveva una superficie velica di 36 metri quadrati. Guédon disegnerà e costruirà anche Otomie.
Fem, 5 tonnellate, un’altra barca legata al Duca, era stata progettata da William Fife Jr. e varata il 27 giugno 1896 per conto di A. Barclay Walker. Barca da vento medio, nella primavera del 1897 veniva mandata in Mediterraneo dove, nelle regate organizzate da Marsiglia a Genova, arrivava diciassette volte prima nelle ventuno regate alle quali aveva partecipato. In quel periodo era stata acquistata da Lambert Harrison e alla fine delle regate dal Duca degli Abruzzi. Le caratteristiche di Fem: lunghezza al galleggiamento 9.30 larghezza 2,60, superficie velica 109 metri quadrati. All’inizio del 1898 passava al capitano Ernesto Cosci.

Rocket e Nella

Nel 1897, mentre era imbarcato sulla San Martino, Luigi di Savoia faceva progettare e costruire, in Inghilterra da Linton Hope, Rocket per le regate sul lago Maggiore. Seguiva il 5 tonnellate Nella, la prima barca italiana, progettata e costruita da Ugo Costaguta di Voltri (Genova). Nella, varata il 18 febbraio 1899, era lunga in coperta 13,45 metri, al galleggiamento 8,97 e aveva una superficie velica di 118 metri quadrati. Con queste barche il Duca degli Abruzzi si affermava più volte nelle regate della Costa Azzurra, di Genova e del Verbano.

Artica alla Coppa di Francia 1902

Nel 1900 dopo la spedizione al Polo Nord con Stella Polare, ritornava alle regate. Si preparava per conquistare nel 1902 con Artica (un 10 tonnellate di stazza, progettato e costruito da Ugo Costaguta) la Coppa di Francia. Artica, varato il 14 aprile 1902, aveva una lunghezza massima di 16,10 metri, al galleggiamento 10,80, una larghezza di 3 metri e una superficie velica di 190,00 metri quadrati.
La Coppa di Francia si tenne a Marsiglia il 5 e 7 maggio 1902. Si articolò in due prove, con condizioni meteo proibitive che misero a dura prova barca ed equipaggio. Il Duca degli Abruzzi aveva a bordo Cosimo “Coximu” Boccone, che era anche timoniere. Due affermazioni sul francese Suzette; per la prima volta la Coppa di Francia era vinta da una barca italiana. Nella seconda prova il Duca degli Abruzzi, dovendosi recare a Torino per l’inaugurazione del monumento in memoria del Principe Amedeo, fu sostituito da Ernesto Cosci.

Leda e Ziska

Dopo Artica, Luigi di Savoia fece costruire Leda ultimo progetto di Ugo Costaguta portato a termine dal fratello Attilio, per partecipare alle selezioni per la scelta del difensore della Coppa di Francia.
A Leda seguì nel 1910 la sua ultima barca da diporto, Ziska, della Serie Nazionale 5,50 metri. Una classe promossa dal Regio Yacht Club Italiano, con solo due limitazioni: la lunghezza fuori tutto e la superficie velica di 25 metri quadrati. Partecipava alle regate del Golfo Tigullio con al timone il marchese Pietro Negrotto Cambiaso, suo aiutante di bandiera, che aveva acquistato nel 1907 Nella. Per questa classe il Duca degli Abruzzi messo in palio una coppa triennale non consecutiva, vinta definitivamente nel 1913 da Nina di Gigino Croce.

Dopo di lui

Tre barche del Duca degli Abruzzi vennero acquistate dai velisti del lago Maggiore: Artica dal marchese Alessandro Pallavicino di Stresa, Leda da Carlo Alberto Conelli de Prosperi e Nella dal marchese Franco Dal Pozzo di Annone, questi ultimi due di Belgirate, tutti soci del Verbano Yacht Club di Stresa. Luigi di Savoia fu presidente del Regio Yacht Club Italiano di Genova dal 1906 al 1933 e della Reale Federazione Italiana della Vela dal 1927, anno della fondazione, al 1933.

 

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L’articolo è stato pubblicato per la prima volta sul numero 74/2018 del Notiziario del Centro Studi Tradizioni Nautiche della Lega Navale Italiana

Franco Belloni

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