Il 9 giugno Roma ha ritrovato l’atletica, la grande atletica del Golden Gala Pietro Mennea .
Appuntamento internazionale oggi nel circuito della Diamond League, il Golden Gala Pietro Mennea ha messo in scena allo stadio Olimpico uno spettacolo sportivo che ha scaldato i cuori degli spettatori accorsi in migliaia, dopo due anni di pandemia, ad applaudire dal vivo i tanti campioni presenti.
Una cornice di pubblico festoso per un evento la cui organizzazione è un punto di merito della Federazione Italiana di Atletica Leggera, minuziosa al punto da sembrare di aver programmato persino gli eventi atmosferici; una prima pioggia a stemperare la calura dei giorni precedenti terminata alle 18.00, giusto in tempo per il vivo delle gare.
Uno spettacolo importante
Lo stesso presidente della FIDAL, Stefano Mei non ha potuto che notare in diretta la cosa: “Credo abbiamo messo in piedi uno spettacolo importante. Ovviamente parti avvantaggiato avendo cinque campioni olimpici, l’infortunio (di Jacobs, ndr) fa parte del gioco e va accettato. Difficilmente si poteva mettere in piedi uno spettacolo migliore. Tra l’altro, pioggia fino alle 18.00 circa e ora il clima è ideale: il clima sugli spalti è caldissimo e anche la temperatura è ideale per correre”.
Marcel Jacobs, peraltro, seppur infortunato non è comunque voluto mancare al Golden Gala. Molto apprezzato il suo giro di pista per salutare il pubblico dell’Olimpico che gli ha riservato applausi e standing ovation.
Le gare
In ogni caso proprio nelle condizioni di gara ideali richiamate dal presidente della FIDAL sono scesi in pista i nostri atleti, pronti a a confrontarsi con avversari tra i migliori del panorama internazione.
Purtroppo per alcuni dei nostri questo appuntamento non è coinciso con il loro migliore stato di forma.
Da Giovanni Faloci, nel lancio del disco, così come da Nick Ponzio e Leonardo Fabbri, nel getto del peso ci saremmo aspettati di più. Così come da Filippo Tortu nei 200mt, lento nello stacco dai blocchi e con una progressione al di sotto dei suoi standard abituali, nota positiva è Lorenzo Patta che ottiene il suo personale nella specialità. Tra le donne nei 200mt Esodra Desau non ha brillato e fa fatica a scendere sotto 20”50, ma le potenzialità ci sono tutte e noi l’aspettiamo. Bene Elena Bellò negli 800mt con un prestigioso terzo posto e la certezza per l’Italia di aver trovato una atleta competitiva che in questa specialità mancava da anni.
Bravi anche Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami, entrambi migliorano il loro primato personale nei 3000 siepi. Come buona è anche la prestazione di Gaia Sabatini e Federica del Buono nei 1500 e di Yemaneberham Crippa nei 5000mt.
Africa. Altro pianeta
C’è da dire che in queste discipline gli atleti africani più che di un altro continente, sembrano essere di un altro pianeta.
Corrono con una leggerezza e un’agilità felina inarrivabili. Non sembra neanche posino i loro piedi a terra e nonostante lo sforzo la progressione continua non ne risente anzi, sembra uscirne rafforzata.
Ancora Italia
Nel salto in alto il nostro Gianmarco Tamberi con 2,24mt è terzo e porta a casa un bronzo che lo soddisfa parzialmente. Però, come il pubblico che lo ha applaudito e sostenuto prima e dopo la gara, il campione olimpico sa di poter fare meglio. Da Gimbo abbiamo la lecita aspettativa di vederlo coronare con medaglie di altri colori i prossimi appuntamenti mondiali ed europei.
Si sono difesi bene Aymide Folorunso nei 400hs e Edoardo Scotti nei 400mt. Mentre ancora distanti dalla loro migliore condizione Luminosa Bogliolo ed Elisa Di Lazzaro nei 100hs.
Il giovane Chituru Ali con 10”25 è sesto nei 100 metri, ma con ampi margini di miglioramento. Mentre Larissa Iapichino dopo il record mondiale juniores del 2021 si è un po’ persa, ma è giovane e noi l’aspettiamo.
Bravissime le ragazze del salto con l’asta. Roberta Bruni salta 4,60 ed è seconda tra gli applausi convinti dell’Olimpico ed Elisa Molinarolo fornisce una prova all’altezza dei sui standard abituali.
Una festa dello sport
Al di là dei risultati sportivi, il Golden Gala Pietro Mennea,è stata una grande festa dello sport.
Una festa che è ormai tradizione consolidata, visto che dal 1980 trova la sua straordinaria cornice nello stadio Olimpico.
Stadio Olimpico che, si badi bene, non è solo un luogo, un contenitore terzo dell’evento, ma ne è un protagonista assoluto.
Stadio Olimpico che con Golden Gala Pietro Mennea sembra esaltarsi, quasi come se toccasse con mano il destino di quando la questione stadio delle squadre romane sarà risolta.
Festa dello sport per partecipazione corale del pubblico e per la straordinaria tensione emotiva che ha legato ogni spettatore sugli spalti con ogni atleta in pista.
Una tensione etica che è rappresentazione pura dei valori di passione, sacrificio e agonismo dello sport e dell’atletica in particolare che, non dimentichiamolo, dello sport è regina.