Dimenticate per un attimo il calcio da copertina. Tatuaggi, fuoriserie, prime pagine, contratti e capricci.
Quello di cui vogliamo parlare è un altro calcio.
Il Centro Sportivo Don Pino Puglisi si trova a Montespaccato, periferia romana. Una storia articolata quella del campo, una storia complessa quella del quartiere, o borgata come era una volta e come tanti, per affetto e identità, preferiscono ancora chiamare il luogo dove vivono e crescono i figli.
Lo sport sociale
Il Centro Sportivo Don Pino Puglisi, gestito dall’Asilo Savoia, è la casa del Montespaccato Calcio. Oggetto di sequestro giudiziario a margine delle esecuzioni relative a un’operazione di polizia contro un clan autoctono che del campo aveva fatto un proprio asset di valore, alcuni giorni fa il Tribunale di Roma ha assegnato definitivamente il campo all’Asilo Savoia. Questo significa certezza di gestione e, soprattutto, certezza di futuro.
In questi anni di recupero della legalità il campo e la squadra, anzi le squadre perché il Montespaccato gioca in tutte le categorie, sono diventati una centralità del quartiere. Una centralità sportiva, ma anche sociale e culturale.
È una bella storia quella del Montespaccato, l’abbiamo raccontata in una delle puntate della nostra web serie Roma Sport Sociale e continueremo a raccontarla perché pensiamo possa essere un esempio per tutti.
Oggi, in questa storia, accade qualcosa di nuovo
Messo a sistema il passato, oggi il Montespaccato fa un salto nel futuro e lo fa recuperando il significato popolare del gioco del calcio, un senso quasi disperso alle nostre latitudini abituati ormai come siamo a proprietà finanziarie. Non è così ad esempio in Germania dove dal 1998 vige la regola del 50+1, grazie alla quale la proprietà delle squadre deve avere una maggioranza di azionariato popolare, soci-tifosi per intenderci. Le rimanenti quote possono essere appannaggio di investitori.
Fatto l’esempio del calcio tedesco, torniamo alla nostra notizia. Una bella notizia per i significati che si porta dietro.
Il Montespaccato Calcio è uscito dalla fase di confisca giudiziaria e l’Asilo Savoia, azienda pubblica di servizi alla persona della Regione Lazio, ha acquistato il 100% delle quote. È stato il primo passo importante che apre ora la strada del futuro, una strada che si chiama azionariato popolare.
Prendi quota, scala il Monte!
Al pari tempo dell’assetto definitivo sancito dall’atto notarile di acquisto, l’Asilo Savoia ha lanciato una campagna di azionariato popolare.
Prendi quota, scala il Monte! Questo lo slogan voluto dal presidente Massimiliano Monnanni per accompagnare la campagna di sottoscrizione rivolta agli abitanti del quartiere, ma ovviamente non solo a loro, per acquistare quote societarie.
La campagna di sottoscrizione sarà aperta dal 21 aprile sino al 30 giugno. non date qualiunque, ma simboli: il 21 aprile segna la nascita di Roma, in questo caso il nuovo inzio per il Montespaccato; il 30 giugno segna i cinque anni dall’iniziale sequestro giudiziario al clan Gambacurta e, in questo caso, chiude la parentesi e apre il nuoco ciclo.
Il documento informativo relativo alla sottoscrizione è disponibile sin da ora sul sito del Montespaccato Calcio.
Un segnale forte e chiaro
Dal calcio di quartiere della periferia romana arriva un segnale forte e chiaro che parla a tutto il mondo del calcio e a tutti gli sport di squadra. Perseguire la legalità nel calcio, contrastarne i fenomeni discriminatori, passa attraverso politiche attive di consapevolezza culturale e sociale.
La campagna di azionariato popolare del Montespaccato Calcio è esempio concreto di calcio sano e bussa fortemente alla porta di quel calcio da copertina onorato dalla cronaca, ma spesso impoverito di significato.
La campagna di azionariato popolare del Montespaccato Calcio è una bella notizia, meriterebbe le copertine della stampa mainstream.
Non sappiamo se accadrà.
Noi intanto facciamo la nostra parte, la raccontiamo e invitiamo tutti a diventare soci di una bella storia.