Yucatán, punto d’impatto. Il meteorite spacca il cielo, una massa infuocata di circa 14 chilometri di diametro sprofonda sulla terra. Quello che accade dopo è l’inferno; l’energia sprigionata non ha paragoni, il sole si oscura, gran parte della fauna mesozoica si estinguerà.
La penisola dello Yucátan oggi, 66 milioni di anni dopo l’inferno, è uno dei luoghi più affascinanti al mondo dove paesaggi naturali di straordinaria bellezza fanno da scenario alle testimonianze Maya, civiltà raffinatissima con storia quasi tri millenaria.
La penisola dello Yucátan, oggi è il teatro d’eccezione del Rally Maya, competizione di regolarità tra le più impegnative al mondo che si snoderà lungo un percorso che definire unico sembra ancora troppo poco.
Ideato da Benjamin de la Pena, grande appassionato di auto e promotore del Museo di auto storiche di Cancùn, il Rally Maya prenderà il via il 19 maggio e annuncia una nona edizione di grande agonismo.
Gli equipaggi del Rally Maya
110 i partenti accuratamente selezionati dall’organizzazione che, per mantenere alto il livello competitivo della gara, hanno limitato le iscrizioni. Prevalentemente messicani, ma con presenze in costante aumento anche dal Nord e Sud America e persino Europa, gli equipaggi si sfideranno lungo 1.100 chilometri. Dato certo la partenza da Ciudad del Carmen (nord Yucatán) fino a Cancùn, dove cercheranno di tagliare indenni il traguardo il 27 di maggio.
Le macchine
Rigorosi i criteri di selezione anche per le automobili che devono avere più di 40 anni e il 90% di originalità per poter partecipare a una delle quattro categorie di età: veicoli fabbricati dal 1915 al 1931, dal 1932 al 1949, dal 1950 al 1960 e dal 1961 al 1975.
Italia al femminile con Prisca Taruffi e Marina Grassi
Anche in questa edizione Prisca Taruffi in coppia con Marina Grassi formerà un equipaggio italiano interamente femminile e determinato a sfidare alla pari tutti i più temibili avversari.
Eccezionali le automobili che Prisca Taruffi ha guidato e guiderà al Rally Maya. L’edizione 2022 l’ha vista al volante di una splendida Alfa Romeo Giulietta Sprint della scuderia messicana Logaer, stessa vettura con la quale nel 2021, in qualità di prima donna Gran Marshall, prese parte alla mitica Carrera Panamericana per commemorare i 70 anni dalla vittoria di suo padre Piero Taruffi, alla Panamericana del 1951.
La Ferrari 308 GTS
Il Rally Maya 2023, grazie anche al supporto di Pirelli e Water House, la vedrà impegnata in una nuova sfida al volante di una Ferrari 308 GTS degli anni ‘70 del Team IUSA.
“Al momento la vettura da gara l’ho vista solo in fotografia”, commenta Prisca. “Ma non vedo l’ora di metterla in moto. La regolarità non è il mio punto forte, ma questa gara per me rappresenta ben altro. Come figlia d’arte ho una missione: continuare a mantenere viva la memoria di mio padre, el “Zorro Plateado” per tutti i messicani. Oggi come ieri, alla guida di una Ferrari, simbolo di italianità e orgoglio familiare”.
L’italianità a firma Taruffi del Rally Maya non finisce però qui
Altra bella novità di questa nona edizione del Rally Maya sarà il prestigioso premio che si aggiudicheranno i vincitori della gara: un modellino del famoso Bisiluro, prototipo da record ideato proprio da Piero Taruffi – non solo pilota, ma anche ingegnere – con il quale negli anni ’50 stabilì primati incredibili come quello del chilometro lanciato sulla Fettuccia di Terracina dove sfrecciò a 313 chilometri orari!
Mai come in questo caso la memoria è il migliore auspicio per un Rally Maya a trazione italiana e femminile.