Ho iniziato a correre per scommessa. Meglio, ho sempre corso da ragazzina con mio papà, sulle strade che circondano il lago di Garda. Quella corsa settimanale era il nostro momento, un’ora lontani dal mondo, in cui tutto sembrava fermarsi. Era l’occasione per confidarsi, per parlare, per liberare la mente dal caos della vita quotidiana. Quel rito ci univa.
Poi, trasferita a Milano, il ritmo della città mi ha travolto. Tra impegni e nuovi equilibri, ho perso un po’ l’abitudine a correre. Fino a quel giorno. Ricordo un pomeriggio, una conversazione tra amici, in cui qualcuno mi ha lanciato una sfida: “Non sei tipo da running. Non riusciresti mai a correre 10 chilometri di fila”. Una frase che mi ha colpito più di quanto pensassi. Poche settimane dopo ero iscritta alla Relay Marathon di Milano, correndo con una delle squadre di Javier Zanetti per supportare la Fondazione Pupi. Quel giorno non solo ho corso 12 chilometri, ma ho tagliato il traguardo con sorriso e lacrime. E subito dopo mi sono iscritta alla mia prima mezza maratona. Da lì è iniziata una serie infinita di gare, 10 km in giro per Milano e dintorni, e una nuova passione.
Una vita tra moda e running
Da anni lavoro come PR in un’agenzia di comunicazione, dopo diverse esperienze in-house nel mondo della moda e nello sport. Il mio lavoro è fatto di sfilate, press day, fiere, eventi, rapporti con giornalisti e opinion leader. Tuttavia, c’è un lato della mia vita che pochi conoscono: una passione quasi ossessiva per il running. Anche durante le settimane della moda, quando le giornate sembrano non finire mai, correre diventa la mia valvola di sfogo. Un rito al quale non rinuncio. Per me, il running è equilibrio, è il modo in cui ritrovo la calma quando tutto intorno è caos. Mi basta infilare le scarpe e uscire: tre volte a settimana, a volte anche di più, quando sento il bisogno di lasciare tutto dietro di me.
La corsa tra impegni e trasferte
Nonostante le giornate intense e i continui viaggi di lavoro, trovo sempre il tempo per correre. Milano, Parigi, New York, non importa dove mi trovo: c’è sempre un percorso pronto per me. Al Parco Sempione prima di una lunga giornata di Fashion Week, lungo la Senna all’alba o tra i viali di Central Park. Perfino ad Abu Dhabi, sfidando il caldo e l’umidità, ho trovato un momento per correre. Le scarpe da corsa sono sempre con me, anche a costo di sacrificare spazio per un paio di tacchi nella valigia.
La corsa è il mio momento di libertà, il tempo in cui le idee fluiscono, in cui i pensieri si chiariscono. Correndo mi sento creativa e ispirata. Molti dei progetti su cui lavoro nascono proprio mentre corro.
Il valore dello sport per una PR nel 2024
Il running non è solo una questione di fitness per me, è diventato una filosofia di vita che si riflette anche nel lavoro. Mi ha insegnato la disciplina, la perseveranza e l’importanza di affrontare le difficoltà con determinazione. C’è una lezione che porto con me dalla corsa alla mia professione: non mollare mai. Porsi obiettivi sempre più ambiziosi, alzare continuamente l’asticella, cercare di superare i propri limiti, che si tratti di una maratona o dell’organizzazione di un grande evento.
Nel running, come nel lavoro, chiedo molto a me stessa. Voglio migliorare, voglio spingermi oltre, ma senza dimenticare di divertirmi lungo la strada. Questa attitudine mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi e a gestire le sfide quotidiane con maggiore serenità.
La creatività nata dalla corsa
Il running non è solo un esercizio fisico. È uno spazio di ispirazione, di creatività pura. Durante una corsa, la mia mente si apre. Da lì nascono idee per strategie di comunicazione, concept per eventi o soluzioni per un cliente. In quei momenti, mentre le gambe vanno e il respiro si fa regolare, è come se tutto si chiarisse. La corsa libera la mente e allo stesso tempo la riempie di nuove intuizioni.
Lo sport come trend nella moda
Negli ultimi anni, la moda ha abbracciato sempre più lo sport. L’activewear è diventato un must sulle passerelle, e lo stile di vita dinamico è celebrato in ogni contesto. Le maison di lusso integrano capi tecnici nelle loro collezioni, e non è raro vedere abiti pensati per il running usati anche in contesti di lusso. Io stessa amo creare l’outfit giusto per correre, scegliendo con cura abbinamenti di colori e brand. Ma non dimentico mai l’importanza della funzionalità: le scarpe giuste sono fondamentali, e devono adattarsi al mio stile di corsa e agli obiettivi che mi pongo. Pena noiosi dolori e stop forzati dall’attività fisica fino a totale guarigione.
Il prossimo traguardo: il medaglione Six Stars
Il medaglione Six Stars dell’Abbott World Marathon Major è uno dei miei più grandi sogni. Questo prestigioso circuito include le sei maratone più iconiche al mondo: Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York. Ho già corso due volte a New York e Londra, e il prossimo traguardo sarà Chicago, il 13 ottobre.
Prepararsi per una maratona è un viaggio lungo e impegnativo, ma la sensazione di attraversare il traguardo ripaga di ogni sacrificio. Le majors hanno un fascino speciale, una magia che va oltre lo sport. E sono determinata a conquistare quel medaglione, passo dopo passo, sfida dopo sfida.
Ancora una volta, il running mi insegna che la determinazione e la passione sono gli ingredienti essenziali per il successo, sia in pista che nella vita
“la maratona è una disciplina interiore che non ti fa dimenticare che il più grande avversario sei tu.”