La vita, un quadrato, sedici corde.
È tutto lì. Il ring non è un luogo, è un tempo sospeso scandito da minuti irripetibili. Quello che accade sul ring non lo puoi riparare, non lo puoi ripetere, è definitivo, impresso sulla pelle, nella fatica, nel sudore.
Quello che accade sul ring è storia emotiva vasta, profonda, ancestrale.
È così che noi che di memorie vaste e profonde andiamo alla ricerca, abbiamo deciso di raccontarlo.
È così che nasce Secondi. Vite a bordo ring, la serie documentaria ideata e prodotta da Sportmemory in collaborazione con Wilson Basetta Boxing School, dedicata a raccontare il pugilato con il filtro emotivo che unisce pugile e Maestro.
Il Maestro è amico, fratello, padre, è tutto questo messo insieme. Soprattutto, il Maestro è esempio.
Tra magia e mistero
Se quadrato è il luogo magico dove il tempo trova altre velocità, l’angolo è l’ara pagana dove si consacra il mistero che lega pugile e Maestro.
Nell’angolo c’è il prima e c’è il dopo, c’è tutto quello che il pugile era prima di iniziare a fare il sacco e tutto quello che sarà una volta sceso dal ring. Nel mezzo di questa parentesi, c’è riscatto e assalto alla vita.
Nell’angolo il Maestro è voce, anima e mani che non lasciano mai solo il pugile, perché il Maestro non è soltanto accanto a lui, ma è dentro di lui quando combatte.
Il Maestro è ogni colpo che il pugile porta e ogni colpo che prende.
Secondi. Vite a bordo ring racconta storie
Storie di vita che durano tutta una vita, anche quando il tempo del ring finisce per sempre.
Secondi. Vite a bordo ring è narrazione emotiva, fatta di parole, immagini e suggestioni, e parla non solo a chi conosce il pugilato, ma anche e forse soprattutto a chi non lo conosce.
“Di tutti gli sport, l’unico che ami veramente è il pugilato“
Scrive così Jack London, a lui noi ci ispiriamo per raccontare un mondo di cuori coraggiosi.
A dicembre la prima puntata che anticipiamo con il trailer e una clip.
Il viaggio è iniziato.
Adesso a bordo ring ci siamo anche noi.