Tutto nasce dal cuore. Si va dove ci porta; è “lui” che ci porta a fare gesti belli, che oltrepassano il tempo perché non si cancellano. In un gesto del cuore trova ispirazione il Premio Costruiamo Gentilezza nello sport, nato dall’idea di Gaia Simonetti, giornalista fiorentina e ambasciatrice di gentilezza, e sviluppato dalla sinergia di Ussi Toscana (Gruppo giornalisti sportivi) e l’associazione Cor et Amor. Un riconoscimento che valorizza e fa emergere le azioni gentili attraverso lo sport perché siano modelli positivi da diffondere.
L’esempio di Guglielmo Vicario
Il gesto che ha ispirato il Premio è stato quello di Guglielmo Vicario, oggi portiere del Tottenham, che accolse a casa, dopo un mese dallo scoppio del conflitto, una famiglia fuggita dalle atrocità della guerra.
Il primo a ricevere il Premio Costruiamo Gentilezza nello sport fu proprio l’ex portiere dell’Empoli; l’ultimo in ordine cronologico è stato Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari.
L’esempio di Claudio Ranieri
“Un esempio di valore, un signore nella vita e in campo” – recita la motivazione del Premio consegnato a fine luglio a Saint-Vincent, che è stato il luogo del ritiro rossoblu- resta indelebile quel suo gesto rivolto ai propri tifosi di “tifo per” e non tifo contro”, invitandoli ad applaudire gli avversari.
I valori del Premio
Il riconoscimento, il cui simbolo è la maglia con i colori dei bambini, riconosce i messaggi positivi dello sport. La maglia, che presenta sul retro la frase di Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo“, è una sorta di “investitura” di ambasciatore alla gentilezza nello sport.
Nei primi 12 mesi di vita del Premio, a ricevere il Premio, sono stati la Fondazione Milan, Stefano Pioli, Anna Astori (mamma di Davide), Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, il Tennis Giotto di Arezzo per i progetti sociali e di lotta alla violenza sulle donne, Manuel Pasqual per progetti sociali legati al calcio, la squadra di calcio femminile 3D di Brescia per l’accoglienza a giocatrici dell’Ucraina e la piccola Nina di Bolzano, che ha organizzato una colletta per ricomprare i palloni di basket che erano stati rubati.
Il Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport vive nel presente e parla di futuro.
La maglia di ambasciatore alla gentilezza è pronta ad essere indossata da altri atleti, dirigenti, persone di sport che contribuiscono con i loro gesti ad evidenziare pratiche gentili. Sull’agenda manca da cerchiare in rosso la data della consegna ad un interprete dello sport, in particolare del calcio, e dei suoi valori. È stato capitano in campo e nella vita. Impegnato da anni nel sociale e nel dare ali ai sogni dei bambini meno fortunati.
Sognare è volare in alto. Proprio come lo sport sa fare.