La rubrica
È solo un caso che la rubrica Ad occhi aperti dedicata allo sport e alla disabilità visiva curata dall’Azienda per i Servizi alla Persona S. Alessio –Margherita di Savoia in collaborazione con Sportmemory, prenda il via durante le Paralimpiadi di Tokio 2020 (+1). Ma il semplice fatto che nasca in questi giorni in cui sport e disabilità sono sotto i riflettori di tutto il mondo, è per noi un segnale di buon auspicio e di incoraggiamento!
Sappiamo bene come lo sport sia una scuola di vita che ha bisogno di volontà e consapevolezza, impegno e determinazione, sia ai livelli agonistici che amatoriali, sia per le persone con disabilità sia per chi disabile non è.
Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo ce lo hanno ricordato giorno dopo giorno, gara dopo gara.
In questa rubrica dedicata a sport e disabilità visiva, mensilmente, avremo modo di raccontare storie di campioni italiani e internazionali, insieme a storie di vita quotidiana.
Il centro di tutto sarà sempre lo sport e le infinite modalità in cui è possibile viverlo.
Le storie
Vi racconteremo dello sci e dello sci nautico, dei tornei di calcio e di quelli di baseball, del nuoto e del lancio del peso, dello yoga, della vela e della danza, e di molto altro.
Racconteremo delle mille opportunità di fare sport per le persone con disabilità presenti nel nostro territorio, degli accorgimenti necessari a rendere alcune attività sportive accessibili alle persone cieche e ipovedenti.
Vi racconteremo di esperienze di rinascita che passano attraverso lo sport, e altre che invece nulla hanno di miracoloso, se non il potere salvifico dello sport, fatto di sudore, incontro e passione.
La memoria
Perché lo sport è sempre più un’opportunità per aumentare l’autonomia e la stima verso se stessi.
Ne sono testimonianza queste vecchie foto, documenti storici delle prime partite di calcio nel cortile del S. Alessio – Margherita di Savoia, la più grossa struttura del Centro e Sud Italia che da oltre 150 anni si occupa di riabilitazione, educazione, formazione e inclusione sociale di ciechi, ipovedenti e persone con disabilità aggiuntive a quella visiva.
Il futuro
Giovani – e meno giovani – di allora che, come i giovani – e meno giovani – di oggi, hanno voglia di giocare, ridere e crescere insieme, nel rispetto delle specificità individuali di ciascuno.
“Sarebbe bello che diversi ragazzi disabili potessero avvicinarsi allo sport, che ti arricchisce la vita perché ti rende una persona migliore e non solo per portarti a competere“, ha detto in questi giorni Francesco Bocciardo, due medaglie d’oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Tokio.
E non possiamo che essere d’accordo con lui.