La storia, a volte, può anche essere recente e il passato prossimo. Paradossalmente la Roma Volley Club Femminile è una realtà giovane; eppure, affonda le sue radici nella storia della pallavolo romana.
Quando i fondatori Pietro Mele e Roberto Mignemi decisero di intraprendere questa avventura, i soci attuali del club erano impegnati nella gestione di altre società o addirittura erano ormai solo appassionati di questo sport che avevano giocato in gioventù, ma non erano più direttamente coinvolti in nessuna società o, addirittura, non vivevano neanche a Roma.
L’idea inclusiva e per molti assurda, viste le difficoltà nell’accordarsi anche sulle piccole cose tra le diverse realtà del volley romano, era quella di mettere insieme piccole società del territorio, unendo forze e competenze, per dare vita a un’unica nuova società.
La cosa ancor più folle è che tutto questo avveniva con una dichiarazione d’intenti forte: vogliamo riportare Roma, dopo vent’anni di assenza, in serie A1.
Mignemi, il più sognatore e intraprendente dei due, non celava le sue intenzioni, mentre Mele, uomo d’equilibrio, cercava di raffreddare gli entusiasmi, evidenziando la complessità dell’obiettivo.
Nel 2017, il Volley Group, questa la denominazione ufficiale, venne finalmente alla luce, unendo 5 società con sede a Roma Sud.
Primo campionato ufficiale
Il primo campionato in B1, a cui la nuova società prese parte, la vide ben figurare, ma la promozione sfumò a fine stagione.
In un nucleo dirigenziale composto da ex giocatori, ex allenatori ed ex dirigenti di altre società non era facile accettare quella prima sconfitta. Si era investito tempo e risorse, portando anche ottime giocatrici, quali Saccomani e Percan, dai trascorsi in A1, per poter spiccare il salto; invece il campo, seppur giusto, a volte è crudele e la agognata serie A2 non arrivò.
Di lì a poco, il fato incrociò per la prima volta la strada del Volley Group. Sorse l’opportunità di acquisire il titolo di un’altra società, subentrandole nel diritto di partecipare al campionato di serie A2.
La serie A1 in tre anni
Così, ci si trovò ad adattare in corsa budget e squadra pensati per partecipare alla serie B1, effettuando inserimenti di giocatrici e tecnico di categoria superiore. Nuovi inserimenti avvennero, poco più avanti, anche a livello dirigenziale, incorporando da Pesaro, Direttore Sportivo e Responsabile Marketing e Comunicazione con un preciso compito dettato dal Direttore Generale: “portare esperienza, professionalità e visione per dare un’anima sportiva e imprenditoriale al progetto, raggiungendo la serie A1 in 3 anni”.
Le radici nella pallavolo romana
Nella prima riunione dirigenziale della stagione, gli aneddoti sul passato pallavolistico dei componenti il nucleo societario, risalenti principalmente agli anni ’70, ’80 e ’90, evidenziavano un senso d’identità storica comune, sebbene quella società avesse poco più di un anno di vita e ci fossero ancora tanti spigoli da limare per sentirsi tutti parte di un unico progetto.
I ricordi della pallavolo giocata sui campi all’aperto, le maglie a maniche lunghe, i riferimenti alla tecnica così lontana dall’attuale, il ruolo dell’universale, le carriere di Fabio e Bimbo in serie A.
Poi il racconto di Pietro e del “Roscio” che da compagni di banco divennero anche compagni di squadra, poi allenatori e dirigenti, perdendosi per un po’, fino a ritrovarsi, casualmente, assistendo alle partite delle figlie e, come se il tempo non fosse mai passato, a progettare questa nuova società.
Per non parlare dei ricordi delle palestre e delle squadre del Divino Amore, di San Paolo, di Palocco, di Pomezia e anche dei Campionati del Mondo Maschili di Roma nel ’78, in cui la sorprendente Italia di Carmelo Pittera, superò in semifinale, sotto la spinta del caloroso pubblico romano, gli stratosferici funamboli cubani, facendo scoprire a tutto il paese la bellezza del volley.
L’esordio in serie A2 e il cambio di denominazione
La stagione non andò bene, l’esordio in serie A2 fu segnato da diverse sconfitte che relegarono la squadra a giocarsi la pool salvezza. Nonostante un buon seguito di pubblico al PaladiFiore di Ostia, le maglie azzurre dell’Acqua & Sapone non riuscirono a salvarsi. La sentenza a fine stagione fu, ancora una volta, difficile da digerire.
Anche in questo caso, il Volley Group ebbe l’aiuto della fortuna o il merito di non smettere mai di credere che qualcosa sarebbe potuto accadere. Mentre Federazione e Lega valutavano la richiesta di ripescaggio, la dirigenza non si fermò, cercò piuttosto di rilanciare il progetto.
Venne definita una collaborazione con la Roma Volley Maschile che partecipava al Campionato di serie A3 e poi si lavorò per riportare Roma la capitale d’Italia, i suoi simboli e i colori del suo vessillo nell’identità della squadra, adottando il nome comune di Roma Volley Club e dando una forte connotazione innovativa e unitaria al progetto con l’emblematico hashtag #lasquadradiroma.
Secondo anno in serie A2
La Roma Volley Club venne ufficialmente ripescata in serie A2 e così, dopo un’estate di incertezze e speranze, finalmente si approcciò il nuovo campionato con l’intenzione di entrare nel lotto delle squadre candidate alla promozione.
Arrivarono giocatrici di grande esperienza in serie A1, ma nonostante tutti dessero la squadra tra le favorite, i risultati stentarono ad arrivare. Alla fine della fase regolare la squadra non si qualificò per i playoff e lo stop improvviso del Campionato per l’emergenza pandemica mise fine a una stagione ancora una volta sotto le aspettative.
Il terzo decisivo anno in A2
Rimaneva un unico anno per raggiungere l’obiettivo così come da attese della dirigenza e del fedele sponsor Acqua & Sapone pronto a supportare la Roma Volley Club femminile sin dal suo albore.
La stagione doveva essere impostata con coraggio e razionalità. Tante erano le difficoltà all’orizzonte; dai rischi di contagio, sempre latenti, ai variabili protocolli di prevenzione, dall’esclusione del pubblico dai palasport, alla ricerca di un nuovo impianto di gioco, dalle limitazioni alle attività giovanili, ai continui controlli sanitari per staff e atlete.
Si decise di costruire una squadra con un sapiente mix di giocatrici esperte e di giovani talenti. Si trovò un accordo di collaborazione con la società Volleyrò, fucina di giovani pallavoliste nell’area nord della capitale, e si decise di giocare le gare interne ufficiali al PalaFonte, avvicinandosi ancora un po’ al cuore di Roma.
La stagione più anomala e vincente
La stagione iniziò, quindi, tra mille difficoltà operative, logistiche e gestionali, ma con risultati sportivi eccellenti. La squadra, pur soffrendo anche due pause forzate per positività al Covid, riuscì sempre a riprendere il buon livello mostrato nelle prime giornate. Qualificatasi in seconda posizione nella prima fase accedette alla pool promozione, dando vita a una rincorsa, difficile da gestire e programmare, osservando la classifica costantemente asimmetrica a causa delle gare da recuperare.
La stagione ebbe il suo punto di svolta in un’epica gara vinta in casa contro la squadra di Macerata, fresca vincitrice della Coppa Italia e ancora imbattuta nella seconda fase. Le Wolves si imposero in rimonta al quinto set, evitando di subire un doloroso sorpasso e passando, anche nelle proiezioni di classifica, in prima posizione.
Il 2 maggio 2021, in Puglia, l’Acqua & Sapone Roma Volley Club femminile sancisce, con la vittoria sul campo di Cutrofiano, il ritorno della Capitale d’Italia in serie A1 dopo ben 23 anni di assenza.
Il ritorno dove tutto ebbe inizio
Come in ogni impresa sportiva, sorrisi, lacrime e bollicine bagnarono quel trionfo, premiato in Campidoglio e riconosciuto come storico da tutto il movimento pallavolistico italiano.
Molti dirigenti della Roma Volley Club femminile ammettono che la passione per questo sport scattò vedendo la nazionale italiana giocare quegli indimenticabili Campionati del Mondo al Palazzo dello Sport Eur di Roma nel 1978.
La storia breve di questa società ha dunque radici lontane e, ancora una volta il fato o la perseveranza nell’inseguire un sogno, farà sì che le emozioni della memoria rivivano poco più di 43 anni dopo, quando, il 17 ottobre 2021, la squadra di Roma, finalmente in serie A1, farà il suo esordio contro le campionesse d’Italia, d’Europa e del Mondo, in quello stesso PalaEur in cui, probabilmente, tutto ebbe inizio.