Search
Close this search box.

La memoria del campetto

Una fotografia che buca il tempo e che racconta di un mondo. Il mondo dei campetti, sterrati di gioco e di vita che hanno costellato la geografia e la memoria urbana di tutte le città che crescevano intorno a sé stesse. Luoghi irripetibili che aleggiano ancora nel racconto di chi li ha vissuti.
campetto via Lemonia Roma

Finisce. Hai vinto, hai perso, hai segnato di tacco, hai fatto autogol, non importa: ora sei in fila di fronte alla fontanella.
Uno dietro di te dice: “Oh, nun t’attaccà” e un altro “Oh rega quanno se rivedemo per la prossima?”.
Qualche “boh, vediamo” timido.
Chi lo sa. Ci sono anni in cui ognuno pensa che il tempo sia infinito.
Nessuno pensa che sia l’ultima.
O forse qualcuno c’è…perché solo il campetto lo sa.

Via Lemonia

Proprio come il campetto di via Lemonia a Roma, zona Tuscolana, a ridosso del Parco degli Acquedotti. Oggi che il campetto è scomparso, la zona si chiama così.
Al tempo della foto, qualcosa in più degli anni cinquanta, uno sterrato tra i palazzi che iniziavano a esser tirati su e le baracche abbarbicate lungo l’acquedotto Felice.

Campetto
(Anni ’50. Roma, il campetto di via Lemonia)

La memoria del campetto

Lui, il campetto che ha visto passare generazioni di ragazzi e li ha sempre accolti a braccia aperte.
Lui sì che ne ha visti di palloni.

Lui sì che ha visto tante maglie sudate e sporche, tante scarpe rovinarsi, tante ginocchia sbucciarsi.
Poi, alla fine, si torna a casa, chi in bicicletta, chi in motorino. Per qualcuno c’è la sorpresa della ragazza fuori dal campetto che lo aspetta per accompagnarlo. Già lo sai che lui farà un po’ tardi per la cena. Mica puoi andare a casa senza averle dato neanche un bacio, magari anche due.
Poi un giorno non vi troverete più tu e la tua compagnia in quel posto.
E ogni volta che vi capiterà di passare in macchina vicino a un campetto con le porte senza reti e con dei ragazzini che giocano, voi, con le vostre responsabilità, il vostro lavoro, i vostri mille pensieri, vi fermerete.
Vi scapperà un sorriso e ricorderete tutto come fosse non ieri, ma questa mattina.
Vi scapperà anche un sospiro.
A Roma lo chiamiamo magone. 
Non so come potrei tradurlo in italiano, perché il magone è qualcosa in più della commozione.
Sono sicuro però che abbiate capito cosa sia.

Nello Panzini nasce a Roma l'8 agosto del 1947, oggi pensionato Telecom con "buona memoria", si diverte a raccontare lo sport di una volta ed il contesto storico nel quale si praticava. Tuttora tesserato con il Real Tuscolano nel quale, vista l'età, fa quello che può.

ARTICOLI CORRELATI

Italia- Zambia Seul 1988

Seul 1988. Quando Kalusha Bwalya umiliò gli Azzurri

Alle Olimpiadi di Seoul la Nazionale italiana arriva imbottita di ottimi giocatori e con grandi aspettative. Alla fine sarà quarta, lasciando il bronzo alla Germania Ovest. Ma quella edizione è ricordata soprattutto per l’umiliante sconfitta subita dagli azzurri del CT Rocca contro lo Zambia dell’ancora sconosciuto Kalusha Bwalya. Allo Zambia il futuro sembrava sorridere, purtroppo sarà invece un futuro tragico.

Leggi tutto »
Madness

I Madness tra ska-blues, Camden Town e Stamford Stadium

Un inno può segnare per sempre una generazione. Ma anche un’intera curva. L’epicentro della febbre a 90 è Camden Town. A nord di Londra, negli anni 70′, dove non c’era storia. O eri uno skineheads o un mods. Botte, risse, e quella nuova moda chiamata ska. Il calcio incrocia da sempre gli stili e le mode della società. In quel 1979 quel passo in avanti avrebbe scombussolato le placide acque del Tamigi.

Leggi tutto »
Ultima Giornata

Ultima Giornata. Il docufilm

Montespaccato Calcio, stagione 2022/2023, squadra Under 19. La grande attesa, il momento del punto a capo e del tirare le somme di una stagione. L’ultima giornata di campionato non ha i due tempi classici del calcio, ma ne ha uno tutto suo, simbolico, archetipo di una vita intera. Un tempo unico che diventa una pagina emotiva da leggere e rileggere. Il segreto svelato, però, è che le ultime giornate non finiscono mai.

Leggi tutto »
Nazionale TV

Calcio in TV. La prima volta della Nazionale

Il 24 gennaio 1954, dopo sole tre settimane dall’inizio ufficiale delle trasmissioni in Italia, l’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (Eiar), appena diventato Rai (Radiotelevisione italiana), trasmette la sua prima partita della Nazionale: Italia-Egitto 5-1.

Leggi tutto »
Luca De Prà tiro mancino

Il mio tiro mancino

Cosa accade in una sera di ottobre a Luca De Prà, portiere con tradizione familiare e un tiro mancino che attraversa tutto il campo? Questa volta è il destino a tirargli un tiro mancino e a fargli cambiare vita. O forse a fargliela trovare.

Leggi tutto »