Il sole è quello di un ottobre mai stato così simile a luglio. Il campo è chiuso tra i palazzi di Valco San Paolo, poco dopo ponte Marconi, e il Tevere che scorre non lontano. Stadio degli Eucalipti per tutti, ma da qualche tempo impianto dedicato ad Alfredo Berra. Tecnico, dirigente e giornalista sportivo per Gazzetta e Corriere dello Sport, il mondo dell’atletica leggera ad Alfredo Berra deve tanto.
L’ombrello, invece, è quello inequivocabile di Luisa Petrucci.
I romanisti sanno già tutto
Lo sanno quelli che Luisa Petrucci l’hanno vissuta nei lunghi anni degli stadi e delle trasferte. Lo sanno quelli a cui è la sua storia è arrivata passando di padre in figlio e di bocca in bocca. Una storia che ha un simbolo, l’ombrello, il suo, quello che apriva con ogni tempo, vuoi che fosse in Curva Sud o in qualunque altro stadio.
Grande signora del tifo giallorosso, la Roma per Luisa Petrucci è stata da subito un destino. Da quando in quel 7 giugno 1931 Luisa e l’AS Roma si sono affacciate alla vita.
Inevitabile attraversarla insieme.
Il Memorial Luisa Petrucci
Sabato 14 ottobre, per la diciottesima volta, il cuore giallorosso dell’Unione Tifosi Romanisti ha ricordato Luisa nel modo che a lei sarebbe piaciuto: giocando una partita.
Su quel campo, ancora circondato dagli Eucalipti ai quali deve il nome primigenio, hanno calzato gli scarpini la squadra dell’UTR – rigorosamente con addosso i colori sociali – e la squadra dei giornalisti – rigorosamente in bianco -. La squadra dell’UTR è stata schierata dal Presidente dei Cavalieri della Roma Antonio Calicchia; la squadra dei giornalisti romanisti è stata invece schierata dal direttore de Il Romanista, Daniele lo Monaco.
Amichevolmente intensa e con tratti di agonismo vero, il 6-2 del risultato finale a favore della squadra dell’UTR è sin troppo severo rispetto ai valori messi in campo dalle due squadre. Ma in fondo, sabato mattina, al risultato nessuno pensava prima di entrare in campo e nessuno ha pensato una volta uscito. Quello che ha unito tutti è stato giocare per ricordare e salutare ancora una volta Luisa Petrucci che, per almeno un paio di generazioni di tifosi, è stata qualcosa di molto simile a una mamma.
Prima e dopo
A tutti, per il tramite di Antonio Calicchia, è arrivato il saluto del presidente dell’UTR, Fabrizio Grassetti, impossibilitato ad esserci, ma che si è già prenotato per il discorso di apertura e le premiazioni del prossimo anno.
Premiazioni che in questa edizione hanno visto una vicinanza istituzionale testimoniata dalla partecipazione del presidente del Municipio, Amedeo Giaccheri, e della consigliera capitolina Valeria Baglio.
È stato così, quindi, che sabato scorso il cuore giallorosso ancora una volta si è gonfiato d’affetto per Luisa Petrucci e ancora una volta ha dimostrato non solo di saperne custodire la memoria, ma anche di saperla passare avanti.
Siamo sicuri che a Luisa sarebbe piaciuto.
Anzi, siamo sicuri che a Luisa piace.