È penna leggera quella di Mauro Grimaldi ma, da vero scrittore, mai superficiale.
Raccontare l’anno d’oro della Roma può sembrare impresa facile solo a chi la Roma la conosce per sentito dire.
Mauro Grimaldi con Quanto sei bella Roma. Dallo scudetto giallorosso alla finale di Coppa dei Campioni lo ha fatto e lo ha fatto bene.
Tra i più importanti dirigenti sportivi italiani, innamorato del calcio – di cui ha scritto volumi enciclopedici – e naturalmente innamorato della Roma, Mauro Grimaldi non poteva mancare dal raccontare la squadra che, ragazzo, lo ha visto emozionarsi e suggellare quelle emozioni in ricordi indelebili.
Come tanti, come tutti, almeno alle latitudini dei Cavalieri della Roma.
I Cavalieri a Palazzo Brancaccio
Voluta dal Presidente dei Cavalieri Antonio Calicchia, la presentazione del libro di Mauro Grimaldi si è svolta giovedì 22 giugno nelle sale di Palazzo Brancaccio, per l’occasione ancora una volta giallorosso grazie all’ospitalità del Cavaliere Andrea Azzarone.
Testimone di eccellenza dell’incontro, Ubaldo Righetti, cuore giallorosso protagonista in campo sia dello scudetto che della corsa alla Coppa dei Campioni. Suo, peraltro, uno dei rigori segnati al Liverpool.
A proposito, provate a ripetere Coppa dei Campioni. Fatelo un paio di volte e anche più. Di seguito. Una, due e forse anche tre volte. Lo sentite quanto è bello questo nome, come riempie la bocca? Altro che dire Champions, che sembra di ciancicare una gomma americana. Parere personale, ovviamente, ma visto che scrivo, mi prendo anche qualche licenza.
Tornando a noi, cioè all’incontro, Mauro Grimaldi e Ubaldo Righetti sono stati intrattenuti per i Cavalieri dal direttore de Il Romanista, Daniele Lo Monaco, e da me.
Un incontro frizzante, animato dalla verve d’autore di Mauro, dagli aneddoti raccontati in prima persona da Ubaldo, dagli interventi verticali di Daniele che della Roma conosce anche le virgole.
Quanto sei bella Roma
Quanto sei bella Roma è una canzone, ora un libro, ma è soprattutto il motivo fulminante di un atto d’amore che non si consuma mai, rimane passione nel tempo e oltre il tempo.
Mauro Grimaldi racconta con piacevole taglio discorsivo, ma anche con altrettanta puntualità espositiva, antefatti, fatti, personaggi ed episodi di quel periodo d’oro giallorosso; gli anni della presidenza Viola, delle Coppe Italia, dello scudetto e della finale di Coppa dei Campioni.
Negli anni ottanta della Milano da bere, Roma – con la Roma – è protagonista assoluta di una storia sportiva di successo che va a coronare la vitalità di una città che, in quel periodo, era più effervescente che mai.
Nelle pagine di Mauro Grimaldi scorrono la modernità dell’accordo decennale con la Barilla, il sogno dello stadio di proprietà, la verve estetica del lupetto di Gratton, i caratteri forti di Dino Viola e di Nils Liedholm, l’arrivo di Falcao, il goal di Turone che nessuno ancora riesce a credere sia stato annullato, Kawasaki che smette di correre, Pruzzo che segna e segna ma non viene convocato in Nazionale, lo scudetto atteso per quarant’anni, Cerezo che fa innamorare tutti, la rincorsa alla finale della Coppa dei Campioni, la fine della partita e un sogno rimandato che nessuno pensa di non sognare più.
Il pomeriggio è passato veloce tra pagine, ricordi, libri firmati con dediche romaniste che accompagneranno l’estate, e promesse. Promesse da cuori giallorossi, forti abbastanza per non farsi spaventare da un nuovo inizio con un futuro tutto da conquistare.
Forti abbastanza per dirlo ancora una volta, sì, quanto sei bella Roma!