Il Meccanico è un thriller d’azione in cui si mischiano amore per i motori d’epoca, dedizione alle armi e conoscenza delle tecniche di combattimento.
Lo sfondo è uno scenario maestoso e cupo, che mescola in modo intrigante realtà e metafora attingendo ai grandi film e ai maestri della letteratura noir.
Il protagonista è un uomo che ha deciso di sfidare da solo un sistema malavitoso consolidato, ma facendolo secondo le proprie regole e nel territorio che conosce meglio.
Per compensare l’enorme sproporzione numerica, lo fa utilizzando una tecnologia volutamente “antiquata” che spiazza gli avversari.
Nulla è come sembra e non tutti i buoni sono esattamente dei cherubini, anzi.
Il libro scorre veloce, si addentra nelle pieghe dell’animo umano, le pagine sorprendono e trascinano in una lettura che cattura il fiato e che è difficile interrompere perché la domanda non può rimanere senza risposta.
Chi è il Meccanico?
L’autore F.V. Borghese, sessantuno anni, ex meccanico con un’esperienza accumulata in varie parti del mondo, molti anni fa tra le altre cose ha conseguito un diploma di Protezione e Scorta di Primo Livello, in questo libro ha voluto condensare in forma letteraria alcune considerazioni su avvenimenti nei quali è stato testimone oppure coinvolto in altri modi, insieme a vicende di scottante attualità ma rielaborate dalla propria fantasia.
Di F.V.Borghese Sportmemory ha già ospitato sul numero di luglio il racconto breve Niente di personale.
L’estratto, che pubblichiamo per gentile concessione dell’autore, rende bene idea di cosa aspetta il lettore.
Difficile resistere e non andare oltre.
IL MECCANICO
(estratto dal II capitolo)
L’ATTESA
Immobile come una statua, il soldato era appostato da ore nel bosco che sovrastava l’abitazione del primo bersaglio. Aveva nascosto la moto a una cinquantina di metri di distanza, dove il lieve rumore di scarico sarebbe stato coperto dal crinale della montagna. Precauzione superflua, considerato che l’obiettivo non era ancora rientrato e l’edificio più vicino distava oltre un chilometro. La procedura andava comunque rispettata, perché un imprevisto rientrava sempre nelle possibilità.
Le luci delle abitazioni vicine erano spente da ore, quando finalmente la grossa Audi nera imboccò con andatura incerta la strada che portava alla casa isolata, davanti alla quale si fermò con un sussulto.
Dopo un paio di tentativi per infilare la chiave nella serratura, l’uomo sceso dall’auto entrò in casa barcollando. Le altre finestre erano al buio, ma le luci della stanza rimasero accese, per cui lo vide lasciarsi cadere, vestito com’era, sul grande divano in pelle bianca del soggiorno, per poi sprofondare rapidamente in un sonno di marmo
In ogni caso, non avrebbe potuto sentire la moto che si allontanava a motore spento sfruttando la leggera discesa per poi, una volta avviata, inoltrarsi nel fitto della vegetazione che copriva il fianco della montagna. Solo una volta arrivato a una discreta distanza dalle case del fondovalle, il silenzioso osservatore accese il faro per aumentare l’andatura.
Aveva visto quello che c’era da vedere. Inutile esporsi più del necessario, perciò tornò alla baita sul fiume, dedicandosi allo smontaggio e a una accurata pulizia del suo Remington 700 “Police 5R” con canna pesante.
La denominazione completa di questo fucile di precisione è Model 700 PSS”, dove l’acronimo PPS sta per “Police Sniper System” mentre la P in coda alla sigla numerica indica la finitura “parkerized”.
Diversamente dai modelli commerciali, le cui componenti metalliche esterne presentano una normale brunitura, le parti “parkerizzate” del Police vengono immerse in una soluzione di acido fosforico, manganese e zinco con l’aggiunta di nitrati, rame e cloro portati a una temperatura di 100° C per almeno mezz’ora.
Il risultato è una superfice dalla tonalità grigio scuro completamente opaca e priva di ogni riflesso, sulla quale eventuali graffi possono risaltare in misura maggiore rispetto alla classica brunitura lucida. Una caratteristica negativa per i maniaci dell’estetica, ma apprezzata da chi invece, oltre a richiedere l’assenza di riflessi, ritiene che un’arma rispettabile debba avere un aspetto curato ma al tempo stesso vissuto.
Dato che il soldato apparteneva a quest’ultima categoria di tiratori, c’era quindi una curiosa somiglianza con il suo fucile. Anche la calciatura H-S Precision di Bell & Carlson, rinforzata da un “bedding” interno con alluminio aeronautico annegato nella resina, era infatti poco vistosa ma perfettamente integrata all’azione dal punto di vista funzionale oltre che estetico. Risultava pertanto sobria, ma robusta ed efficace come il suo proprietario.
(Il Meccanico, F.V.Borghese, Editinprop, 200 pagine, 25 illustrazioni, formato 16×23 cm. , Euro 22 con spedizione piego libri ordinario, Euro 25 con spedizione piego libri raccomandato. Per ordini: woodmetalgarage@libero.it )