Che la formazione sia uno strumento essenziale per la crescita ci viene ripetuto continuamente, per cui sembrerebbe inutile doverlo ribadire. Ma il mondo dello sport talvolta, almeno fino a qualche tempo fa, si era ritenuto autosufficiente. Sicuramente unico, in quanto è caratterizzato dalla dimensione atletica, è sostenuto dalla passione, è perché in grado imporre una sua etica al resto del mondo ed è comunque cresciuto negli ultimi decenni.
La formazione per le professioni sportive
Ma questi indubbi aspetti positivi propri dello sport non lo devono spingere verso l’isolamento; invece si deve partire proprio da qui per comprendere quale formazione serva per fare dello sport una vera professione e per aiutare questo mondo a consolidarsi in maniera sana e sostenibile.
L’autonomia dell’ordinamento sportivo ha per lungo tempo rappresentato uno schermo che spesso ha consentito lo sviluppo dello sport al di fuori delle regole che valgono per tutti gli altri fenomeni umani. Il risultato era che lo sport veniva gestito prevalentemente se non unicamente da ex sportivi, forti soprattutto della propria esperienza in campo e del proprio carisma. Non è più così!
Pratica sportiva di vertice, autorevolezza personale e un po’ di capacità dialettica non bastano più a gestire un fenomeno ormai complesso ed economicamente sempre più rilevante.
Uno scenario complesso
In Italia la riforma del lavoro sportivo, in Europa le vicende della SuperLega, nel mondo gli intrecci internazionali legati ai drammatici conflitti in corso, sono solo alcune delle criticità che chi si occupa di sport è chiamato a gestire. E per non compiere errori è necessaria innanzitutto la conoscenza dei fondamenti giuridici, ma anche la consapevolezza della dimensione economica e capacità comunicativa nonché psicologica.
Ecco, emerge ora più che mai la necessità di una competenza trasversale, che consenta di comprendere gli aspetti legali e la articolata gestione di un ente sportivo.
Il Master “Diritto e Sport, per la gestione dei rapporti e del fenomeno sportivo”
In questa ottica, oltre ai percorsi formativi offerti dalle stesse Istituzioni sportive, appare utile la partecipazione a un Master come quello che Sapienza organizza da sei anni in “Diritto e Sport, per la gestione dei rapporti e del fenomeno sportivo”: giustizia; principi dell’autonomia sportiva; funzionamento delle istituzioni internazionali; responsabilità, lavoro e fiscalità nello sport; doping; calcio mercato; principi di comunicazione, psicologia, sociologia … e tanti altri approfondimenti con docenti tra i più qualificati.
Sono in corso le iscrizioni per l’edizione 2024 da completare al massimo entro il 31 gennaio.
La retta Sapienza di 2.000 € copre un corso annuale, di 300 ore tra lezioni frontali, esercitazioni, seminari il tutto orientato a formare i futuri professionisti dello sport; calcolando che non solo gli studi legali stanno costituendo un dipartimento sport, ma tutti gli enti sportivi, di varia natura non possono più fare a meno di collaboratori adeguatamente formati e in grado di gestire le nuove sfide.
Un’esperienza formativa che guarda al futuro
Per venire incontro alle esigenze di chi lavoro e dei fuori sede, il Master offre alcune borse di studio e consente di seguire le lezioni anche da remoto in modalità sincrona.
Un’esperienza formativa che è consigliabile sia agli atleti o ex nell’ottica dalle dual career, sia ai giovani neo laureati che si affacciano così al mondo del lavoro, sia a professionisti già avviati che vogliono trovare nuovi stimoli; sia a collaboratori federali per favorire un percorso di crescita professionale.
Guardando tra le testimonianze degli ex allievi, si trova infatti: un’ex pallavolista impegnata nell’Ufficio marketing di Sport e Salute, diverse giovani avvocate impegnate in procura FIGC; un ostacolista campione d’Italia oggi dirigente FIDAL; funzionari operativi presso diverse Federazioni e Istituzioni sportive.
Tante storie che hanno attraversato questo Master portandone avanti i valori: Etica, Passione, Competenze, Comunità.