Frizzante il programma del Ferrara Film Festival che, giunto alla sua ottava edizione, ha preso il via il 13 settembre per protrarsi a sino a venerdì 22. Frizzante il programma con premiere che spaziano dalle anteprime alle celebrazioni di anniversari tondi, come i 40 anni di Fandango e Scarface. Frizzante, dal nostro punto di vista, anche perché presenta tre film che raccontano storie di sport. Storie emozionali di vite sportive dense di umanità e che hanno lasciato il segno.
Storie capaci di ingannare il tempo e, questa volta, di tornare a noi sul grande schermo.
Vediamole da vicino le pellicole sportive del Ferrara Film Festival.
Sweetwater
Il 13, in apertura del Festival, è stato proiettato Sweetwater di Martin Guigui, bella pellicola che racconta la storia di Nathaniel Clifton, soprannominato Sweetwater per la sua passione per le bibite gassate, che nel 1950 firma per i New York Knickerbockers, squadra della NBA, diventando poi una stella della pallacanestro. Tutto normale, a parte che Sweetwater è stato il primo afro-americano a giocare in NBA. Per avere un parametro temporale e renderci conto di quali anni parliamo, l’episodio di Rosa Parks è del 1955.
La carriera di Clifton inizia nella cosiddetta Negro League per poi passare a quella professionistica dove, in un’epoca segnata dal razzismo e dalla segregazione, oltre che per le sue doti atletiche, eccelle anche per spirito di integrazione. Per questo il film, oltre allo Sweetwater atleta, racconta anche della determinazione di un uomo che è riuscito a cambiare la sua vita, la storia della società americana, la storia del basket, ma forse un po’ anche quella dello sport. È Sweetwater, infatti, ad aver aperto le porte e indicato la strada da seguire a generazioni di atleti afroamericani per i quali è stato, ed è tuttora, un vero faro guida.
Per una grande storia non poteva non esserci anche un grande cast che vede Jeremy Piven, Richard Dreyfuss e Kevin Pollak diretti dal maestro argentino Martin Guigui,
Oltre il pallone
In anteprima mondiale, il 17 settembre, è la volta dell’atteso cortometraggio italiano “Un cuore due colori”, girato a cavallo tra Napoli e Agerola. In questo caso l’amore per il calcio è il filo conduttore della storia di due ragazzi napoletani, appartenenti a mondi diversi e tifosi di squadre avversarie.
Gennaro, nato e cresciuto nei quartieri spagnoli, vive e respira per il Napoli; Lorenzo invece viene da Posillipo ed è tifoso della Juventus. Una rivalità quasi ancestrale, ma che nel nostro caso si misura anche sul campo visto che i due si incontreranno in occasione di una partita di calcetto. Inutile dire che le due squadre indossano proprio le maglie di Napoli e Juventus. Gennaro però deve rinunciare alla maglia, non può prendere parte alla partita a causa di un problema al cuore. Lo relegano così a fare l’arbitro anche se lui vorrebbe più di tutto indossare la maglia con il suo nome e i colori della squadra che dopo 33 anni sta per raggiungere un trionfo tanto atteso come lo scudetto.
È così, però, con uno sport praticato e non solo commentato che due ragazzi si incontrano e scoprono di avere in comune molto più che la “semplice” passione per il calcio. Ancora una volta lo sport è anche e soprattutto aggregazione.
Dalla realtà allo schermo
Il 18 settembre arriva invece al Ferrara Film Festival l’atteso “Gran turismo. La storia di un sogno impossibile. Diretto da Neill Blokman, il film raccontata la storia di Jann Mardenborough, appassionato del noto videogioco e poi diventato pilota professionista grazie alla Gt Academy Nissan.
Anche in questo caso, cast con nomi come Orlando Bloom, David Harbour, Archie Madewke, Darren Barnet e Geri Halliwell.
Ciò che rende il film incredibile è appunto, come recita il sottotitolo, il poter entrare nella vita di un ragazzo appassionato di videogioco che pensa di poter solo sognare di gareggiare un giorno. Invece no. Tutto va esattamente al contrario di come pensava lui. Jann Mardenborough, infatti, si ritroverà a gareggiare per conto su automobili Nissan ad alte prestazioni nelle competizioni più famose, come la leggendaria 24 Ore di Le Mans. Nella sua vita avventurosa, Jann Mardenborough viene inoltre seguito da un ex pilota di corse e da un dirigente di sport automobilistico idealista.
Il risultato può solo che far sognare.