Dennis Conner. Mister America’s Cup

Dall’Olimpiade di Montreal all'America’s Cup, una vita intera dedicata al mare e alla vela. Istrionico, esuberante, caratteriale, Dennis Conner con la sua storia unica è uno dei personaggi più istrionici e rappresentativi della sfida velica più affascinante di sempre
Dennis Conner

Dennis Conner è un uomo che non si dimentica facilmente. Carismatico, scontroso con i giornalisti, ma anche empatico e con un coraggio da vendere. Insomma, una persona memorabile. Dennis nasce nel 1942 a San Diego, ogni giorno guarda verso quella distesa blu e si immagina dove lo porterà il vento che presto diventa il suo più grande alleato. Fin da piccolo è affascinato dalla vela, il senso di libertà delle vele che punteggiano l’Oceano lo appassiona, l’afflato di squadra che fa sfidare i venti lo esalta. Alla vela si dedica quindi da subito e lo fa senza riserve, senza mezzi termini, con una dedizione che nel 1976, a 34 anni, lo porta  alle Olimpiadi di Montréal del 1976, dove insieme a Conn Findlay, canottiere e velista, guadagna il bronzo in classe Tempest. Questa sarà però l’unica partecipazione olimpica della sua vita. Per lui il destino ha riservato altre correnti.

Una lunga storia

L’America’s Cup è la più prestigiosa competizione velica internazionale, nonché la più antica ancora esistente. Non una gara, non una regata, qualcosa di molto di più, se possibile.  Due club, due yacht, due mondi; il defender che detiene il titolo e il challenger che si è guadagnato il diritto alla sfida, questo sono. Vince chi riesce ad avere la meglio di nove regate e da sempre tutto questo accade davanti agli occhi del mondo, perché anche quando la comunicazione non era la gigantesca infosfera di oggi, l’America’s Cup è sempre stata alla ribalta ben oltre il mondo della vela.

Dennis Conner

Un anno di snodo

Nel 1974 Dennis Conner respira l’America’s Cup prima su Mariner e poi ingaggiato come afterguard su Courageus del New York Yacht Club che nelle acque di Newport batte gli australiani di Southern Cross. L’anno che cambia la carriera di Dennis Conner è però il 1980 quando è skipper su Freedom. È la sua prima volta da skipper e il successo lo bacia subito: la Coppa è loro. Il mare, la vela e il vento sono sempre più la sua vita, tra Denis e loro il legame è intraducibile, istintivo, arcaico e lui regata come se non ci fosse un domani. Anche le storie più belle però a volte battono un colpo. Nel 1983 è ancora tempo di America’s Cup, ma questa volta l’impresa non riesce; Liberty è sconfitta. Dopo 132 anni gli americani perdono la “Vecchia Brocca” che cambia continente e finisce in Australia portata dalla vela di Australia II capitanata da Alan Bond.  Ma Dennis Conner sa che non finisce così. Non può finire così.

Dennis Conner

Trovare l’armonia

Passano quattro anni. Lunghi, intensi, allenamento e preparazione, preparazione e allenamento, senza tregua per corpo e mente.
Nel 1987 la sfida è ovviamente in Australia e ancora una volta gli Stati Uniti sono in acqua, anche se adesso in veste di challenger. La sfida è epica. Conner su Stars & Stripes contro Ian Murray su Kooaburra III del Royal Perth Yacht Club. Inutile dire che l’obiettivo di Star & Stripes era unico e inderogabile: la Coppa doveva tornare a casa. La sfida è avvincente, serrata, studiata in ogni minimo particolare, ma alla fine non c’è storia: lo skipper Dennis Conner riporta il titolo a casa. La vittoria lo consacra definitivamente nell’Olimpo della vela, non solo americana, ma mondiale. Il clamore è immenso, la parata sulla Fifth Avenue di New York in onore dei vincitori e della Coppa, memorabile.
Nel 1988, nelle acque di San Diego, Stars & Stripes e Dennis Conner difendono il titolo contro i neozelandesi di KZ1 del Mercury Bay Boating Club: i neozelandesi tornano a casa a mani vuote, la Coppa resta a stelle e strisce.
Ultima Cup per Dennis è nel 1995, ma questa volta  dopo le qualifiche per scegliere il defender da skipper di Star & Stripes, Dennis sceglie di andare alla sfida contro il Team New Zealand su Young America. Questa volta, ancora una volta, niente da fare, la Coppa cambia bandiera e va in Nuova Zelanda dove rimarrà a lungo.

Dennis Conner

Pensare agli altri 

Conner, ormai soprannominato Mr America’s Cup, dopo aver concluso la sua carriera agonistica ha deciso di dedicare la “pensione” alla promozione del suo sport. Quando parla della sua carriera, ancora prima di raccontare delle sue vittorie, dei trofei e della gloria, ripensa con un sorriso a quel 1983, l’annus horribilis, quello della perdita dell’innocenza di quando per la prima volta gli Stati Uniti perdono il titolo, ma senza il quale forse Dennis non avrebbe vissuto la vita che voleva vivere.
In fondo non tutto il male viene per nuocere.

 

Rachele Colasante giornalista pubblicista, laurea in Lettere, master in sostenibilità alla LUISS Buisiness School, studia Scienze Umane per l'Ambiente a RomaTre. Da sempre incuriosita dalle storie, cerca di scrivere la sua al meglio. Ancora non sa dove la condurrà il suo percorso, ma per ora si gode il paesaggio.

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