Celio. Playground Davide Ancilotto, ragazzo veneziano del basket, ma adottato da Roma. Un talento andato via troppo presto.
Il playground del Celio è dedicato a lui e a vedere i ragazzi che lì si ritrovano e si sfidano mentre si passsano palla, idee e sentimento, c’è da pensare che non tutto sia stato vano.
È denso di energia il playground. Energia creativa. Artisti, rapper, innovatori di ritmo e sentimenti: sono loro che incontriamo un sabato mattina per farci raccontare di tiri da tre punti, di sogni, di sfide vinte e di quelle ancora da giocare.
Giovani come sono, ne hanno veramente tante davanti e c’è da giurare che con nessuna si tireranno indietro.
Tutti dicono che nel campetto – suona meglio chiamarlo così – si gioca, certo, ci si diverte, ovvio, ma accade anche tanto altro. Accade che si imparino cose. Si imparano regole, si impara a rispettarle e anche a riscriverle se serve.
Nel campetto si parla tanto, circolano idee in libertà, si raccolgono suggestioni che spesso diventano arte.
Il campetto è una storia di Roma Sport Sociale perché l’inclusione, il rispetto, la dignità e persino il coraggio sono un tiro da tre punti.
Uno di quelli visti fare un sabato mattina al playgrong (pardon, campetto) Davide Ancilotto al Celio.
Alessandro Gamba. Un americano a Milano
Con i suoi dieci scudetti Alessandro Gamba è stato un ottimo giocatore, un grande allenatore, ma soprattutto un uomo che sapeva guardare avanti. La vita straordinaria dell’uomo che, ispirato dal modello americano, in Italia ha saputo far diventare basket la pallacanestro.