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Enea Ferroni, i cavalli e il futuro che verrà

Dal suo amore per i cavalli al futuro che verrà, passando per progetti dichiarati a gran voce, Enea Ferroni apre la strada verso obiettivi inesplorati. Sua la sella approvata da Inail e FISE, suo il sogno di fare di una passione il suo lavoro
Enea Ferroni

Quali sono i limiti per far atterrare un progetto o per inseguire un proprio sogno? Chi fissa questi limiti? La domanda sorge a Piazza di Siena, dove Enea Ferroni ha presentato la sua sfida: “Riuscire a superare  pregiudizi e stereotipi per affermare il mio concetto di normalità che non è fare terapia, attività ludica o essere integrato socialmente, ma realizzarmi professionalmente, abbattendo il confine tra disabilità e “normalità””.

Piazza di Siena, solo l’inizio

Enea Ferroni ha 32 anni, è nato e vive a Reggio Emilia ed è follemente innamorato dei cavalli. Un amore così profondo da spingerlo ad andare oltre la sua disabilità motoria per dimostrare che quando si crede davvero in qualcosa, quel qualcosa bisogna andare a prenderselo. Per farlo, però, occorre trovare le persone giuste, quei compagni di viaggio con cui condividere una nuova scrittura su pagine bianche. Un “non è stato mai fatto”.
Ebbene, Enea chiama. FISE e Inail rispondono. La sella da lui ideata e realizzata da Massimo Improta e Massimo Rambaldi del Centro protesi, è stata presentata durante la prima giornata dello CSIO di Roma Piazza di Siena alla presenza del ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, del presidente dell’Inail Franco Bettoni e del presidente del CIP Luca Pancalli. Presenti e partecipi, i personaggi chiave di questa nuova frontiera equestre, sportiva e sociale: il presidente FISE Marco di Paola e il presidente FISE Toscana Stefano Serni. Insomma, uno squadrone riunito nell’ovale di Villa Borghese per testimoniare che dare voce vuol dire ascoltare, fare eco e agire posizionando un primo mattone di speranza verso un mondo che premia le iniziative e apre le prospettive. Enea promette “è solo l’inizio”.

Enea Ferroni
(Enea Ferroni. Photo credit: Domenico Paolicelli)

A cavallo del futuro

A partire da oggi, grazie ad una “sella adattata”, Enea Ferroni ha posto le basi per un’equitazione ancor più inclusiva e sogna che la disciplina del para-reining apra le porte al suo grado di disabilità.

Ma non è tutto qui

Forte del suo percorso di studi universitari – è laureato in Scienze zootecniche e tecnologie delle riproduzioni animali con curriculum in  Scienze Equine presso l’Università di Parma – il suo obiettivo è anche quello di far atterrare il progetto che ha sviluppato nella tesi di laurea: un maneggio totalmente automatizzato da mettere a disposizione di persone disabili.
Cerco di andare oltre i limiti del pregiudizio sulla disabilità – dichiara Enea Ferroni – sto sfidando le regole che limitano il campo d’azione dei disabili e anche grazie al percorso di studi universitari che ho fatto, sono certo che il mio sogno di fare della mia passione il mio lavoro possa diventare realtà. Io mi sento normale, sono nato così e per me questa è la mia normalità. Posso raccontarmi per quello che so fare e per quello che non so fare ma non posso parlare di ciò che non conosco, ad esempio, di cosa si prova a camminare. Posso raccontare però il disagio che provo a “chiedere”, non tanto perché non sono in grado di fare le cose, ma perché percepisco il disagio dell’altro”.

Enea Ferroni
(Enea Ferroni. Photo credit: Domenico Paolicelli)

Le persone di Enea

In attesa di finalizzare altri lavori in corso d’opera (sta per terminare il suo libro), Enea Ferroni ringrazia le persone che sono al suo fianco.
Mia madre che mi supporta con grande coraggio e mi sopporta con immensa pazienza; Rossano Ranch, che mi ha regalato Jack, il somaro con cui ho cominciato a montare quotidianamente e Apache il cavallo da sella americana, che è stato il mio mentore e mi ha introdotto nel mondo dei cavalli; Maria Baleri, che mi ha permesso di esibirmi a Travagliato e a Fieracavalli e di dimostrare per la prima volta in assoluto che si può fare equitazione, al di là dell’ippoterapia, anche con una tetraparesi; Stefano Serni e Marco di Paola che hanno creduto in me; Domenico Paolicelli, fotografo eccezionale che segue le mie imprese con il suo obiettivo e grande passione; e il mio trainer Ahmad Delijooye Sabeti che è al mio fianco in campo verso obiettivi inesplorati”.

Puntare sulle abilità, crederci e farsi ascoltare. Limiti non pervenuti.   

Daniela Cursi Masella pubblicista e press officer. Sceneggiatrice e regista di “Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato”, tratto dal suo omonimo istant book. Autrice del libro “Imperfetta” (Baldini & Castoldi Editore) e del reality “Campus Life Experience 2020".

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