Cominciamo con la più banale delle frasi fatte: i giamaicani hanno la corsa nel sangue. Proseguiamo con una tautologia: Merlene Ottey è giamaicana e quindi ha la corsa nel sangue. Aggiungiamo una affermazione categorica: Merlene Ottey è la sprinter più longeva della storia. A questo punto avrete senz’altro capito due cose: che io ho fatto un pessimo liceo classico nei lugubri anni Settanta e che Merlene Ottey è un’atleta formidabile. La prima è di nessun interesse e del tutto trascurabile, la seconda merita qualche parola in più.
Oltre misura
La velocista giamaicana ha infranto ogni record di longevità sportiva e gli aggettivi per commentare le sue performance sono esauriti. E come potrebbe essere diversamente, dal momento che la sua prima partecipazione olimpica data Mosca 1980, quando aveva 20 anni, e la settima e ultima Atene 2004, quando la stragrande maggioranza delle atlete che scesero in pista con lei avrebbero potuto benissimo essere sue figlie. La Ottey è nata a Cold Spring in Giamaica il 10 maggio del 1960 e a soli 14 anni ha cominciato a correre nella nazionale giamaicana di atletica leggera. E non si è fermata più. Nel 1975, a 15 anni, ottenne un 25”9 sui 200 metri alla sua prima gara su questa distanza; è stata la prima donna a scendere sotto i 7 secondi nei 60 metri indoor; dal 1980 al 1998 è stata sempre tra le prime dieci velociste del mondo; ha corso per 66 volte i 100 metri sotto gli 11” e per 106 volte i 200 sotto i 22”50.
Sette Olimpiadi
Nonostante abbia partecipato a sette Olimpiadi, non ha mai vinto un oro e per questo qualche buontempone l’ha definita una “perdente”. Sarà! Basta solo snocciolare il suo incredibile Palmarès per restare a bocca aperta. Nove medaglie olimpiche (tre argenti e sei bronzi), tre ori, quattro argenti e sette bronzi ai Mondiali, e poi tre ori ai Mondiali indoor e altrettanti ai Giochi del Commonwealth. Ai Giochi Olimpici di Sydney del 2000 è stata l’atleta più anziana di sempre a vincere una medaglia (40 anni), a Osaka nel 2007 la più anziana di sempre a partecipare a un Mondiale (47 anni), per concludere la sua infinita carriera con la partecipazione, a 50 anni compiuti con la maglia della Slovenia, agli Europei a Barcellona 2010, un record difficilmente battibile.
Come d’obbligo di questi tempi, aggiungo un po’ di gossip
Nella sua lunga storia sportiva Merlene Ottey per qualche anno è stata anche “la giamaicana di Roma”, quando viveva e si allenava nel nostro Paese sotto la guida di Stefano Tilli, a cui era legata anche sentimentalmente.
Spiegazioni scientifiche per questa sua incredibile longevità atletica io non ne so dare. Lei ha sempre sostenuto che il suo orologio biologico andasse più piano del normale visto che si è sempre sentita molto più giovane di quello che era effettivamente. Aveva doti fisiche incredibili, ma anche quelle psicologiche non scherzavano, se è vero che la passione è sempre rimasta la stessa e che la Ottey sembrava proprio non potere fare a meno di gareggiare.
E allora corri Merlene, corri!