Montespaccato ti accoglie. Ribaltiamo i luoghi comuni. A lungo propaggine urbana separata dalla città, oggi Montespaccato della città è un’anima.
Borgata, quartiere di cintura, cerniera tra Urbe e Agro, Montespaccato ti accoglie con vivacità umana senza filtri.
È capitato così a me.
È capitato che fermo in scooter al rosso di un semaforo, non sapendo esattamente dove fosse il campo, invece di tirare fuori telefonino e compulsare sulle mappe uso il metodo che a noi boomer ha fatto conoscere il mondo: chiedo.
Io sono il boomer, ma accanto a me c’è il futuro: un ragazzetto con il suo cinquanta.
Lo guardo e capisco.
“Tu lo sai dove sta il campo, vero?”. La risposta è quella che mi aspettavo. “Certo che lo so” mi dice. “Da che parte devo andare?” gli ribatto. Mi guarda e questa volta capisce lui. Complicato spiegarmelo nei secondi prima del verde. “Seguimi” mi dice.
A Montespaccato sono entrato così, seguendo il futuro e il futuro mi ha portato al campo.
Arrivati davanti all’ingresso mi sono fermato, volevo ringraziarlo e sdebitarmi in qualche modo, magari facendo il peno al suo cinquantino. “No, no” mi dice “io abito qui”.
Ecco. In quella frase c’è tutto un mondo e c’è tutto un futuro.
Un futuro che caparbiamente al campo della legalità di Montespaccato si costruisce ogni giorno con Talento & Tenacia, che è il programma di inclusione sociale dell’ASP Asilo Savoia – l’istituzione della Regione Lazio che lo ha avuto in gestione dopo l’esproprio giudiziario al clan che ci aveva messo le mani sopra -, ma che soprattutto è un atteggiamento verso la vita.
È una bella storia sportiva e sociale quella del campo di Montespaccato.
Una storia di identità forte, di riscatto e di orgoglio.
Una storia di Roma Sport Sociale che, come dicevo prima, ribalta i luoghi comuni e ne crea infiniti altri possibili, tutti quelli dove i ragazzi che al campo crescono potranno dare e diventare il meglio di sé stessi.